studio dentistico novara | Alessandro Miggiano

Alito cattivo: per prevenirlo devi pulire i denti così

Oggi sappiamo che l’alito cattivo può avere molte cause. Può essere il sintomo di una patologia cronica come il diabete oppure l’effetto di un malfunzionamento generalizzato del fegato, dei reni o dell’apparato digerente. Ma può essere anche la conseguenza più banale e temporanea di un ristagno di muco, di un raffreddore curato male, di una sinusite, dell’assunzione di farmaci o di un reflusso gastrico episodico.

Nella maggior parte del casi, però, l’alito cattivo dipende semplicemente da una igiene orale trascurata. Da una pulizia effettuata in modo frettoloso o magari con spazzolini troppo consumati e quindi inefficaci. Questa è la situazione in cui, secondo le statistiche, si trova la maggioranza degli italiani ancora poco abituati a considerare l’igiene orale come tecnica di prevenzione basilare.

Cosa succede quando la pulizia non è sufficiente

Quando la pulizia dei denti e di tutto il cavo orale è approssimativa si creano le condizioni ideali per il ristagno di liquidi e di residui alimentari. Questi ultimi vengono poi degradati dai batteri che formano la placca che a sua volta degenera in tartaro, carie o in patologie più serie come la parodontite.

I denti cariati si trasformano in serbatoi di detriti alimentari che, essendo sostanze organiche in via di decomposizione, producono cattivi odori. Di qui l’alito cattivo.

Ma non basta la saliva a proteggere i denti?

No. La saliva è una difesa molto potente perché contiene sostanze ad azione antimicrobica e compensa l’acidità della bocca, ma non è in grado da sola di prevenire l’alitosi e di proteggere i denti dai batteri cariogeni. Soprattutto se nella nostra alimentazione introduciamo zuccheri in eccesso.

La saliva e l’assunzione regolare di acqua durante la giornata (bevi sufficiente acqua, vero?) sono di grande aiuto perché mantengono l’idratazione, ripuliscono i denti dai residui alimentari e riequilibrano naturalmente il pH della bocca, ma non possono fare miracoli.

Se poi aggiungiamo la naturale diminuzione del flusso salivare durante le ore notturne o abitudini nocive come il fumo (a sua volta causa di secchezza delle fauci), ecco che abbiamo trovato altre ragioni per non sopravvalutare la salivazione e non trascurare la pulizia.

Il filo interdentale fa sempre la differenza

Pulire correttamente denti e bocca vuol dire usare strumenti che permettono di raggiungere ogni zona del cavo orale. Per tutte le ragioni che abbiamo raccontato fin qui devi sempre:

  • scegliere uno spazzolino della giusta dimensione e con le setole giuste. Queste ultime devono tenere conto delle condizioni dei denti e delle gengive e della eventuale presenza di apparecchi correttivi o impianti. Meglio se lo spazzolino è elettrico: faciliterà i movimenti e arriverà più facilmente nelle zone più difficili;
  • spazzolare i denti nel verso giusto: evitando ad esempio spazzolamenti orizzontali che non puliscono le cavità tra dente e dente. Se non sai come fare o hai dubbi chiedi sempre al tuo dentista di famiglia;
  • usare il filo interdentale: è il vero jolly della pulizia! Il filo interdentale arriva in tutte le zone tralasciate dallo spazzolino. Permette di evitare il ristagno di sostanze e la formazione della placca. Se porti apparecchi ortodontici, ponti o capsule chiedi al dentista di mostrarti come utilizzarlo al meglio;   
  • risciacquare la bocca con il collutorio;
  • bere molta acqua;
  • pulire la lingua (è un altra zona in cui si annidano i batteri);
  • utilizzare dentifricio al fluoro;
  • scacciare la pigrizia. La pulizia dei denti dovrebbe “rubare” almeno 3 minuti del tuo tempo. Se proprio non ce la fai, prova con uno spazzolino elettrico, farai meno fatica e avrai risultati migliori.

 

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