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Denti e sport: le 5 raccomandazioni più importanti

Fare sport è un modo meraviglioso per prenderci cura di noi stessi. Ci permette di “staccare la spina”, ci fa stare in mezzo agli altri e apporta innumerevoli benefici. Praticato a tutte le età, nella giusta quantità e con costanza, lo sport mette in circolo endorfine, contribuisce al nostro buon umore, assicura un buon tono muscolare e mantiene attivo il metabolismo.

Come tutte le cose, però, richiede consapevolezza rispetto agli eventuali rischi e la conoscenza di alcune norme di prevenzione di base, dall’alimentazione al corretto equipaggiamento. I traumi durante la pratica sportiva sono infatti più frequenti dagli 8 ai 20 anni e alcune attività come il calcio, il rugby o il nuoto possono richiedere maggiori precauzioni.

Ecco quindi in cinque punti le nostre raccomandazioni per praticare sport con consapevolezza e sicurezza. Un approccio a tutto tondo che garantisce una buona salute al tuo corpo e una condizione ottimale ai tuoi denti.

#1 Alimentazione: occhio all’apporto di zuccheri

Le performance sportive, quelle ad alta intensità ma anche quelle di resistenza, richiedono un apporto significativo di zuccheri e carboidrati. Elementi che possono essere assunti con alimenti come la pasta o con i succhi di frutta, ma anche con barrette energetiche e bevande di vario tipo addizionate con zuccheri e altre sostanze.

Visto che l’assunzione di zucchero è un fattore di rischio per tutti, negli sportivi è quindi ancora più alto. Ecco perché, per contrastare la formazione di carie o l’insorgenza di altre patologie, è necessario:

  •      leggere attentamente le etichette degli integratori
  •      tagliare zuccheri dove è possibile, al di fuori dell’attività agonistica
  •      adeguare il regime di pulizia dentale e, se è il caso, intensificarlo
  •      consultare un medico nel caso si soffra di patologie croniche

#2 Bere molta acqua per reidratare e produrre saliva

Reintegrare molti liquidi è una buona abitudine in sé. Indicata per i pazienti di ogni età, è però ancora più importante per gli sportivi.

Durante lo sforzo fisico, infatti, la produzione di saliva diminuisce causando la secchezza della bocca che a sua volta mette a rischio i denti perché li espone all’aria e agli agenti atmosferici. Bere, quindi, non serve solo a reidratare i tessuti e a garantire il mantenimento della giusta temperatura corporea, ma anche ad evitare danni ai denti (erosione o maggiore sensibilità al calore e al freddo).

#3 Il bite: un valido alleato quando “stringi i denti”

Per alcuni sport come il rugby o il pugilato, l’utilizzo del bite si spiega da solo, ma in realtà sono tante le discipline e le situazioni per le quali questo dispositivo è fortemente consigliato.

Quando l’allineamento delle arcate è assicurato, i muscoli della mandibola sono rilassati e le vie respiratorie sono più efficienti. Questo permette di respirare meglio e garantire una ossigenazione ottimale dei muscoli. Tutto questo si può ottenere con il bite, che se realizzato su misura dal proprio dentista di fiducia, mette in sicurezza la bocca e i muscoli mandibolari dando maggior comfort a chi lo indossa e più fluidità nel gesto tecnico.

Da un punto di vista atletico, secondo gli studi scientifici, il bite permette di:

  •      respirare meglio
  •      aumentare la forza muscolare
  •      aumentare la resistenza allo sforzo senza stressare i muscoli della mandibola (stringere i denti senza danneggiarli)
  •      incrementare la velocità del gesto tecnico
  •      diminuire la produzione dell’acido lattico (fino a 25%)

#4 In piscina, attenzione all’erosione da cloro

Oltre all’eccessiva assunzione di zuccheri, l’altro fattore che favorisce la demineralizzazione dei denti è l’esposizione regolare e prolungata all’acqua clorata.

Per questo, chi si allena abitualmente in piscina deve valutare insieme al proprio dentista la possibilità di indossare un bite e assumere fluoro per contrastare il rischio erosione dello smalto. Ugualmente importanti sono i controlli e le pulizie professionali.

#5 I soggetti a rischio e le precauzioni per i bambini

Esistono alcuni fattori di rischio oggettivi che riguardano sia i bambini che gli adulti. Fattori che devono essere presi in considerazione on l’aiuto di un professionista prima di iniziare una pratica sportiva o sceglierne una nuova in età adulta.

Nei bambini fino a 9-10 anni di età le radici dei denti non sono ancora pienamente sviluppate e non fissate del tutto all’osso. Se a questa “fragilità” di fondo si aggiunge un disallineamento delle arcate o una sporgenza eccessiva degli incisivi superiori, il rischio di trauma aumenta. Ecco una ragione in più per intervenire in anticipo.

Gli atleti che praticano attività agonistica di un certo livello dovrebbero fare attenzione alla respirazione. Se si respira attraverso la bocca, infatti, oltre ad introdurre aria di peggiore qualità, si introduce meno ossigeno del necessario e la performance ne risente. Anche qui la valutazione e l’intervento sono necessari.

Rischio elevato di contratture e strappi, infine, per chi soffre di malocclusioni come il “morso incrociato”, o morso inverso (cioè quando l’arcata inferiore sporge e contiene quella superiore). In generale, in tutte le situazioni in cui non c’è equilibrio tra cranio, cervicale e vertebre dorsali aumenta la possibilità di incorrere in infortuni e traumi dentali. Situazioni in cui il parere di un esperto e l’intervento preventivo sono più preziosi che mai.

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